75° anniversario della santa morte della Venerabile

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Il prossimo 25 gennaio 2014 ricorre il 75° anniversario della santa morte della nostra cara Madre, la Venerabile Madre nazarena Majone. Quando chiuse i suoi occhi su questa terra, per aprirli nel cielo, aveva 69 anni, dei quali quaranta erano stati da lei donati generosamente al Signore e alla sua amata Congregazione.

Da tempo il 25 gennaio ricordiamo con particolare cura Madre nazarena, anche per chiedere al Signore che voglia glorificare sulla terra la sua serva fedele, della quale la Chiesa ha riconosciuto l’eroicità delle virtù.

In questa ricorrenza facciamo memoria di Madre Nazarena, non tanto mossi da un dovere storico, che tuttavia non possiamo trascurare del tutto, quanto piuttosto da un debito religioso.

Padre Annibale, infatti, ci ha insegnato che la nostra storia è storia di divini benefici, è una storia sacra, e pertanto, ritornando alla data del 25 gennaio 1939, avvertiamo il dovere di ringraziare i Cuori SS.mi di Gesù e di Maria, nostri divini Superiori, per aver donato a noi questa Madre, e alla Chiesa questa straordinaria figura di consacrata.

Madre nazarena è ricordata nella storia della Pia opera come la prima Superiora Generale e la Confondatrice della nostra Congregazione ma, il nome o il titolo con il quale lei è stata universalmente indicata durante la sua vita è stato quello di Madre. Madre e mamma per le orfanelle e i poveri, madre e mamma per le sue consorelle, tutte carissime figlie.

La prima biografia di Madre nazarena, curata da don Giuseppe Pesci, e presentata e raccomandata dalla Superiora Generale, M. lina Cavallo, il 30 gennaio 1969, portava il titolo “la luce nasce al tramonto”.

Senza dubbio tutta la vita di Madre nazarena è un meraviglioso percorso di luce. l’ultimo periodo della sua esistenza, in particolare, è stato per lei come l’ascesa al suo Calvario, sia per l’acuirsi dei suoi malanni fisici e sia, soprattutto, per l’emarginazione alla quale è stata costretta.

Madre nazarena ha affrontato con grande dignità questa dolorosissima prova, se guardiamo all’aspetto umano, perché, soprattutto, l’ha affrontata con grande fede e pieno abbandono alla divina Volontà.

E allora, possiamo ritenere che gli ultimi dieci anni della sua vita sono ben più luminosi dei quaranta anni di servizio donato al Signore nella Congregazione.

Questo suo tramonto luminoso, tuttavia, non guarda soltanto al passato, ma si proietta nel futuro, perché, come ci ha ricordato Gesù, “non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa” (Mt 5, 15).

La consumazione della sua offerta, compiuta con una testimonianza esemplare, ci induce a guardare con fiducia ad un domani nel quale la luce delle sue virtù, umane e soprannaturali, possa brillare in tutta la Chiesa attraverso il riconoscimento della sua santità.

 

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La Madre Nazarena con le Suore e i bambini

 

 

 

 

  

 

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